28 novembre 2012

i più piccoli non hanno colpe

-Il sindaco di Vigevano, militante del Carroccio, ricalcando le orme del famoso collega di Adro, esclude dalla mensa scolastica 129 bambini, le cui famiglie non pagano la retta.  I “bambini morosi” avrebbero dovuto – secondo le intenzioni dell’Amministrazione comunale - restarsene in aula, ad aspettare che i compagni più fortunati tornino dalla mensa. A dare parziale soluzione al problema sono stati gli insegnanti, così che anche coloro che non pagano, scrivono gli stessi insegnanti in una lettera-appello, “siedono a tavola con i loro compagni e consumano dignitosamente un panino, un frutto, una bottiglietta d’acqua portati da casa”.

-Soluzione provvisoria, si augurano gli insegnanti (e noi con loro), perché rimane fortissima la discriminazione “ci sono bambini fortunati, che mangiano un primo e un secondo caldi e quelli meno fortunati che mangiano un panino".
La speranza è che possano presto essere ripristinate le esenzioni per quelli che effettivamente non possono pagare.
E’ interessante notare che a fronte dei 178 casi di morosità, lo stesso Sindaco fa osservare che ben 87 famiglie appartengono alla fascia Isee più elevata e, pertanto, non dovrebbero avere problemi economici tali da non poter pagare la retta del servizio mensa. Solo 7 bambini appartengono alle fasce intermedie, ben 84 rientrano nella fascia di reddito più bassa. A guardare ancora i numeri, emerge che 72 sono italiani e 106 stranieri.
Rimane intatta la questione di fondo, circa la discriminazione che si attua sulla pelle dei bambini. La pubblica amministrazione DEVE mettere in campo tutte le possibili strategie perché che ne ha le possibilità sia costretto a pagare il dovuto.
Nello stesso tempo, crediamo anche che:
- chi non è nella condizione di pagare DEVE ESSERE AIUTATO, visto che stiamo parlando di beni primari come il cibo e non di cose superflue;
- per nessun motivo possiamo tollerare che si attuino simili discriminazioni sulla pelle di bambini, che proprio nella scuola devono trovare un momento di serenità, dove stare insieme e crescere serenamente.
Spiace constatare che sui social network siano apparsi non pochi messaggi di condivisione all’operato del Sindaco di Vigevano, con toni del tipo “Niente soldi, niente cibo: punto e basta” e si sta parlando di bambini!!!
Crediamo che i diritti dei bambini non siano negoziabili e non possono essere messi in discussione dalle colpe o dai problemi degli adulti. Detto ciò, è chiaro che la mensa si paga, che i «furbi» vanno stanati; ma è altrettanto chiaro che si deve prevedere – così come è sempre stato – una fascia gratuita o a prezzo simbolico per le famiglie in difficoltà.
Per ridurre, infine, i costi della mensa, si può tentare di intervenire sugli sprechi, controllando l’enorme quantità di alimenti che ogni giorno, in ogni mensa, vengono buttati. Uno spreco e anche un pessimo messaggio sul piano educativo.

1 commento:

  1. Mi chiedo cosa possano pensare questi futuri adulti della società italiana

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