-Il sindaco di Vigevano, militante del Carroccio, ricalcando le orme del
famoso collega di Adro, esclude dalla mensa scolastica 129 bambini, le cui famiglie non pagano la
retta. I “bambini morosi” avrebbero dovuto
– secondo le intenzioni dell’Amministrazione comunale - restarsene in
aula, ad aspettare che i compagni più fortunati tornino dalla mensa. A dare parziale soluzione al
problema sono stati gli insegnanti, così che anche coloro che non pagano,
scrivono gli stessi insegnanti in una lettera-appello, “siedono a tavola con i
loro compagni e consumano dignitosamente un panino, un frutto, una bottiglietta
d’acqua portati da casa”.
-Soluzione provvisoria, si augurano gli insegnanti (e noi con loro), perché rimane fortissima la discriminazione “ci sono bambini fortunati, che mangiano un primo e un secondo caldi e quelli meno fortunati che mangiano un panino".
La speranza è che possano presto
essere ripristinate le esenzioni per quelli che effettivamente non possono
pagare.
E’ interessante notare che a fronte
dei 178 casi di morosità, lo stesso Sindaco fa osservare che ben 87 famiglie
appartengono alla fascia Isee più elevata e, pertanto, non dovrebbero avere
problemi economici tali da non poter pagare la retta del servizio mensa. Solo 7
bambini appartengono alle fasce intermedie, ben 84 rientrano nella fascia di
reddito più bassa. A guardare ancora i numeri, emerge che 72 sono italiani e
106 stranieri.
Rimane intatta la questione di
fondo, circa la discriminazione che si attua sulla pelle dei bambini. La pubblica
amministrazione DEVE mettere in campo tutte le possibili strategie perché che
ne ha le possibilità sia costretto a pagare il dovuto.
Nello stesso tempo, crediamo anche
che:
- chi non è nella condizione di pagare
DEVE ESSERE AIUTATO, visto che stiamo parlando di beni primari come il cibo e
non di cose superflue;
- per nessun motivo possiamo tollerare
che si attuino simili discriminazioni sulla pelle di bambini, che proprio nella
scuola devono trovare un momento di serenità, dove stare insieme e crescere
serenamente.
Spiace constatare che sui social network siano apparsi non pochi messaggi di condivisione all’operato del
Sindaco di Vigevano, con toni del tipo “Niente soldi, niente cibo: punto e
basta” e si sta parlando di bambini!!!
Crediamo che
i diritti dei bambini non siano negoziabili e non possono essere messi in
discussione dalle colpe o dai problemi degli adulti. Detto ciò, è chiaro che la
mensa si paga, che i «furbi» vanno stanati; ma è altrettanto chiaro che si deve
prevedere – così come è sempre stato – una fascia gratuita o a prezzo simbolico
per le famiglie in difficoltà.
Per ridurre,
infine, i costi della mensa, si può tentare di intervenire sugli sprechi, controllando
l’enorme quantità di alimenti che ogni giorno, in ogni mensa, vengono buttati.
Uno spreco e anche un pessimo messaggio sul piano educativo.
Mi chiedo cosa possano pensare questi futuri adulti della società italiana
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