--Quando ha deciso di farla finita, di togliere il disturbo, Carolina Picchio, 15 anni, ha scritto “Scusate se non sono abbastanza forte, mi dispiace”: poche parole,
semplici, di una “normalità” assoluta, che non denotano angoscia e non lasciano
trasparire inquietudini, se non fosse per il contesto, drammatico, in cui sono
state scritte.
30 maggio 2013
27 maggio 2013
argomento "locale" - mazzano (bs)
Aurora come associazione culturale, radicata in una precisa realtà territoriale, Mazzano. Da qui lo sguardo anche alle tematiche amministrative, per dare, quando possibile, un nostro contributo. I tempi non sono per niente facili, anche per le amministrazioni locali: per questo evitiamo le solite battaglie per dire "NO" e proponiamo - a parità di costi - una soluzione alternativa. Come si dice in questi casi: una proposta "costruttiva".
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25 maggio 2013
"Contro i papà" di Antonio Polito
-Interessante - nel senso che ci dà da pensare - l'ultimo libro di Antonio Polito "Contro i papà (Rizzoli, 2012), dove l'autore spiega come e
perché i padri italiani (noi) hanno rovinato i loro figli, pensando di fare il bene di questi ultimi.
Riproponiamo qui di seguito un'intervista pubblicata su Il Sussidiario lo scorso 25 gennaio, che prende avvio ricordando l'editoriale di Antonio Polito pubblicato sul Corriere un anno fa e titolato «Perché proteggiamo (troppo) i nostri figli», scritto in occasione della definizone di "sfigati" usata dal vice-ministro Martone per indicare i fuori-corso attempati e che provocò
un’incredibile ondata di indignazione. Da lì è nata l’idea del libro CONTRO I PAPA'
Lei
scrive che siamo l’Italia dei «papà-orsetto» e che «in nome dei
nostri figli li abbiamo
rovinati».
Cos’è accaduto?
La
nostra generazione, quella dei nati come me negli anni Cinquanta, i
baby boomers, ha avuto un vita facile. Grazie al lavoro dei nostri
padri abbiamo avuto decenni di assoluto benessere, diventando forse
la generazione più benestante della storia dell’umanità. Ci siamo
convinti – noi, padri - che dovessimo a questo punto costruire una
società, un futuro, il più protettivo possibile per i nostri figli,
che potesse garantir loro quello che noi abbiamo avuto.
18 maggio 2013
Globalizzazione della povertà e Nuovo Ordine Mondiale
- La
prima edizione è del 1997, la seconda del 2003: l'attualità di
questo libro, tuttavia, rimane intatta e mette un po' di soggezione
la capacità di interpretare quel che sta succedendo e prevedere in
che direzione si sta andando.
“GLOBALIZZAZIONE
DELLA POVERTA' E NUOVO ORDINE MONDIALE”, dove la specifica del
“nuovo ordine mondiale” appare nella seconda edizione, arricchita
e approfondita rispetto alle prime intuizioni e che possiamo leggere
in italiano grazie alla traduzione di EGA (Edizioni Gruppo Abele).
Per dirla in poche parole: Michel
Chossudovsky, docente di Economia all'università di Ottawa, fina dal 1997 vede il mondo intero preda di un'elitè
finanziaria che fa e disfa la vita di interi Stati e punta al governo
del mondo intero, all'insegna della convinzione – ormai
pacificamente accettata – che l’unica strada possibile per una
sana economia sia il capitalismo senza freni, la deregolamentazione
finanziaria, il liberismo economico e la concorrenza sfrenata sui
mercati.10 maggio 2013
un patto intergenerazionale
-Tra i temi che vengono spesso annunciati, quando si parla
dell’attuale situazione del nostro Paese, quello del “”futuro che attende le nuove generazioni” occupa un posto
sicuramente rilevante e le risposte non inducono a facili entusiasmi.
Il futuro, ma soprattutto il
presente, è diverso per i pensionati. Analizziamo infatti il rapporto Inps 2011 evidenzia distorsioni che possono,
in buona misura, spiegare la non crescita del Paese.
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