9 dicembre 2012

anniversari

-Quarant’anni fa: il primo video gioco
Nel 1972 tre ingegneri spiantati della California costruiscono il prototipo di videogioco: nasce così quella che possiamo definire una nuova era.
E’ il 29 novembre del lontano 1972, quando  Nolan Bushnell presenta il primo modello di Pong, il padre di tutti i giochi elettronici domestici: uno scatolotto in legno arancione con un monitor e due rotelle ai lati.
E’ questo, per quanto quel cassone di legno possa apparirci rozzo e rudimentale, il progenitore da cui sarebbero poi nati il Game Boy, la Play Station, l’X-Box e tutto il resto.
Ancora una volta, siamo in California, a Sunnyvale, poco a nord di Cupertino. Nolan Bushnell e Ted Dabney, due ingegneri poco meno che trentenni, hanno l’illuminante idea: gettarsi nel mondo del gioco elettronico per scalzare il nemico di sempre, il flipper, il passatempo più cool nei pub. Bushnell ci aveva già provato con Computer Space, un gioco elettronico che aveva lanciato sul mercato senza successo.
I due amici coinvolgono un terzo ingegnere, Allan Alcorn, ex collega di Dabney.
Gli raccontano una bufala di quelle strepitose, e cioè che la General Electric avrebbe loro commissionato un gioco elettronico che mimi il tennis. Alcorn si fa convincere e inizia a lavorare, tanto che nel giro di tre mesi il videogame è fatto e finito, battendo sul tempo la concorrenza di Ralph Baer, padre della Magnavox Odissey, che già ci stava lavorando.
Su sfondo assolutamente nero, si muovono in verticale due barrette bianche, simulando le racchette; una pallina rimbalza tra loro cambiando direzione a seconda di come viene colpita e aumenta di velocità man mano che il gioco prosegue.  Per muovere su e gù le racchette si azionano due manopole di legno a lato della cabina centrale.
Una fessura a lato per inserire le monete completa il nuovo marchingegno. Per testarlo chiedono al proprietario del loro locale preferito, l’Andy Capp’s Cavern di Sunnyvale, di appoggiarlo sopra un barile, proprio a fianco del flipper. Il successo è immediato.
I tre costruiscono altri dodici modelli e nel novembre 1972 parte la prima produzione in serie. Alla fine dell’anno hanno venduto trecento cabinati a 937 dollari l’uno. Nasce così la Syzygy, che deve presto cambiare nome per un caso di omonimia, diventando Atari.
Un giorno al campanello suono Steve Jobs. Ma questa è un’altra storia.

Vent’anni fa - il primo sms
Il 3 dicembre 1992 compare sullo schermo (piccolo e grigio) di un telefono il primo SMS della storia. Un seplice “Merry Christmas” inviato da Neil Papworth, giovane tecnico (22 anni) impiegato presso la sede Vodafone di Newbury, in Inghilterra.
Questo primo SMS viene digitato da un PC, perché i telefoni “portatili” di allora non hanno ancora le lettere sulla tastiera… E da quel giorno i telefoni non sarebbero serviti soltanto per telefonare.
Il primo SMS lanciato da telefono è di pochi mesi dopo, all’inizio del 1993: a digitarlo è Riku Pihkonen, stagista finlandese alla Nokia.
Il nuovo servizio, dunque, nasce quasi per caso, ideato per inviare informazioni dai gestori ai clienti e nessuno, all’inizio, pensa che potrebbe servire per la comunicazione personale.
La diffusione degli SMS è impressionante: 17 miliardi quelli scambiati nel 200; 500 miliardi nel 2004; 4.100 miliardi nel 2008…
Ovvio che, a distnaza di vent’anni, l’SMS debba oggi affrontare la sfida di altri e nuovi strumenti per comunicare. Vent’anni, per l’elettronica/informatica sono un’era… geologica.

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