Basterebbe questa citazione per condensare il messaggio
che ci viene da “Non per profitto.
Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica” di Martha C. NUSSBAUM, che
insegna “Law and Ethics” all’Università di Chicago.
Non si tratta di una difesa d’ufficio e aprioristica del
sapere “umanistico”, quanto, piuttosto, di una stringente analisi di quella che
si prospetta come silenziosa crisi “mondiale” dell’istruzione che rischia di
tradursi in crisi della democrazia.Secondo la studiosa americana, infatti, il modello imperante di istruzione è orientato fortemente e unicamente alla logica economica e del profitto e trascura quell’educazione che, rendendoci capaci di guardare agli altri, è la base necessaria della convivenza civile ed è la radice da cui può alimentarsi la democrazia.
Una giusta
attenzione alle discipline umanistiche e al sapere che da queste ci deriva,
consente di acquisire una metodologia migliore per interpretare il reale in
modo critico e, soprattutto, ci porta a quell’EMPATIA che è l’atteggiamento
fondamentale per instaurare i rapporti tra gli uomini, cioè quella “capacità di
pensarsi nei panni di un’altra persona, di essere un lettore
intelligente della sua storia, di
comprenderne le emozioni, le aspettative e i desideri”.
Quindi, un percorso virtuoso che prende avvio dalla scuola come agenzia educativa che ci rende sensibili nei confronti
degli altri uomini e apre le porte alla democrazia. E questo attraverso
quell’educazione che solo le materie umanistiche ci possono dare: “Per assolvere a questo compito, le scuole
devono assegnare un posto di rilievo nel programma di studio alle materie
umanistiche, letterarie e artistiche, coltivando una partecipazione di tipo
partecipativo che attivi e perfezioni la capacità di vedere il mondo attraverso
gli occhi di un’altra persona” (pag. 111).
Quindi, per condensare in un solo concetto il pensiero della studiosa americana,
possiamo dire che "solo la cultura
umanistica educa una democrazia".
Il fondamentale ruolo così assegnato alla scuola richiede anche una nuova
consapevolezza per quanto riguarda le metodologie didattiche che, sempre
secondo Martha C. NUSSBAUM dovrebbero ispirarsi alla pedagogia socratica, davvero atta a “formare i nostri ragazzi al pensiero
critico e sviluppare le loro capacità intellettuali di riflessione” che sono i presupposti per essere cittadini consapevoli.
Per fare questo si richiede che l’azione
educativa si ponga con grande attenzione verso l’individuo prima che verso i
contenuti, come invece si tende a fare nella nostra epoca, e ciò sarà possibile
mediante nuove strategie didattiche e anche affrontando i necessari costi che
queste comportano : “ogni studente deve essere trattato come un individuo da cui ci
si aspetta che possa esprimersi in un contributo attivo, e creativo, alla
discussione in classe. Questo tipo di pedagogia è possibile solo con piccole
classi, o, almeno, con incontri regolari di piccoli gruppi provenienti da
classi più ampie” (pag. 72)
Guardando
al panorama odierno, si è portati ad ammettere, secondo l’analisi che ci
fornisce questo saggio del 2011, che le democrazie sono esposte ad alcuni seri
rischi perché “stanno sottovalutando, e di conseguenza trascurando, i saperi
e le capacità di cui abbiamo disperatamente bisogno per mantenere vitale,
rispettosa e responsabile la democrazia stessa” (pagg. 91-92).
A questo concorrono la “scarsa capacità di ragionamento, provincialismo,
fretta, inerzia, egoismo e povertà di spirito” che connotano i nostri sistemi educativi, perchè “l'istruzione
volta esclusivamente al tornaconto sul mercato globale esalta queste carenze,
producendo un'ottusa grettezza e una docilità – in tecnici obbedienti e
ammaestrati – che minacciano la vita stessa della democrazia, e che di sicuro
impediscono la creazione di una degna cultura mondiale” (pag. 154).
L'imperativo della crescita economica nei decenni
passati ha indotto la maggior parte dei governi europei a rivedere tutta
l'istruzione universitaria – in termini di insegnamento e di ricerca – secondo
linee orientate al solo sviluppo economico. A ciò si aggiunge che, negli ultimi
anni, le criticità indotte dalla crisi economica e le conseguenti politiche di
spending reiew hanno portato, in molti Paesi, ad ulteriori tagli all’istruzione
umanistica e artistica, sempre a favore delle abilità tecniche e delle
conoscenze pratico-scientifiche. Si penalizza, in questo modo, quella
conoscenza capace di nutrire la libertà di pensiero e di parola, la possibilità
di approdare a una effettiva autonomia di giudizio, la capacità di
immaginazione: un insieme di prerequisiti, potremmo dire con un termine mutuato dalla didattica, indispensabili per
approdare a un’umanità “matura e responsabile”.
Potremmo concludere, riprendendo un
pensiero di Edgar Morin, che dobbiamo promuovere e incentivare la cultura
classica, in una prospettiva nuova che sappia ricomporre in modo più armonioso
i diversi saperi, in modo da contribuire a formare “UNA TESTA BEN FATTA”, così da assicurare all’uomo di oggi e agli
uomini di domani sempre maggiori gradi di libertà e di partecipazione
consapevole alla vita sociale, culturale e professionale della comunità in cui
essi vivono.
Martha C. NUSSBAUM insegna Law
and Ethics nell’Università di Chicago. Con il Mulino ha pubblicato: “Diventare
persone” (2001), “Giustizia sociale e dignità umana” (2002), “Le nuove
frontiere della giustizia” (2007), “Giustizia e aiuto materiale” (2008),
“L’intelligenza delle emozioni” (II ed. 2009), “Lo scontro dentro le civiltà”
(2009), “Libertà di coscienza e religione” (2009), “La fragilità del bene” (III
ed. 2011).
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