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“Tecnologo e imprenditore” cui
dobbiamo il primo scanner piano, il primo software in grado di riconoscere i
caratteri stampati e il primo sintetizzatore vocale capace di leggere un testo,
Ray Kurzweil è tra quei personaggi che possiamo catalogare certamente tra i
grandi VISIONARI, ma che molte volte ci ha pienamente “azzeccato”.
A cominciare dal primo libro, The Age of Intelligent Machines, in cui,
a metà degli anni Ottanta, Ray Kurzweil teorizza una “collaborazione sempre più
stretta fra la nostra eredità biologica e un futuro che trascende la biologia”.
Entro il 2029, aveva previsto
parecchi anni or sono R. Kurzweil, una macchina supererà il test di Turing, una
prova che consente di stabilire se un computer manifesta un’intelligenza “equivalente
o inidistinguibile” da quella di un essere umano.
Secondo Bill Gates, Ray Kurzweil
è “il migliore di tutti nel prevedere il futuro dell’intelligenza artificiale”
e che un personaggio simile, che ha ricevuto la bellezza di 19 lauree ad
honorem. Il fatto che da anni R. Kurzweil lavora con Larry Page di Google,
seguendo alcuni “progetti speciali”, non è notizia che lascia indifferenti.
A sua disposizione vi è l’immane
mole di dati raccolti quotidianamente dal colosso di Mountain View attraverso
il miliardo di suoi utenti e una squadra che conta alcune delle menti più
brillanti del pianeta sta lavorando alla realizzazione di una “rete neuronale”
che, in prospettiva, sarà in grado di imparare: tra gli obiettivi a breve, una
macchina in grado di comprendere il
linguaggio naturale.
Questo significherebbe che le macchine
potranno comprendere ciò che è scritto e questo è l’obiettivo che si intende
raggiungere: “vogliamo che le macchine leggano tutto quelloc he si trova in
rete e ogni singola pagina di ogni singolo libro. Vogliamo che siano capaci di
sostenere un dialogo sensato con l’utente e rispondere alle sue domande”.
Quando questo si sarà avverato,
significherà che le macchine avranno letto ogni nostra e-mail e ogni frammento
di scritto che noi abbiamo elaborato e ciò vuole dire che “il sistema vi
conoscerà meglio del vostro partner e forse meglio di voi stessi”.
In questo momento, spiega ancora
R. Kurzweil, i computer sono in grado di leggere e capire il significato
semantico di un linguaggio, ma “non raggiungono
ancora i livelli degli umani”: la possibilità di leggere i contenuti a velocità
che risulta milioni di volte più elevata della nostra e la possibilità di
immagazzinare dati, tuttavia, “controbilancia già ora la minore capacità
interpretativa”.
Emblematico il caso della
macchina WATSON di IBM, in grado – nel 2011 – di partecipare e vincere un quiz
televisivo, garzie alla capacità di analizzare i 200 milioni di pagine di
Wikipedia, anche se non è in grado di capire cosa sta leggendo. Nei laboratori
di Google si sta superando WATSON , per “insegnare al computer a CAPIRE IL
SIGNIFICATO DI UN DOCUMENTO".
A fronte delle obiezioni circa
una possibile tirannia delle macchine sulla razza umana, R. Kurzweil non si mostra affatto preoccupato: è un
tecno-ottimista convinto e ritiene che “la tecnologia continuerà a migliorare
le nostre vite”.
A far sorgere qualche punto
interrogativo sul personaggio, per concludere, è un’altra delle sue visioni sul
futuro, che riguarda l’allungamento della vita. Per non perdersi questa
possibilità, segue una dieta maniacale e ingurgita spaventose quantità (150
pillole al giorno!) di integratori uniti ai farmaci per il controllo del
diabete, che gli venne diagnosticato quando aveva soli 35 anni. Ma questo è,
forse, un altro capitolo di questo personaggio.
Abbiamo avuto modo di parlare di lui poco più di un anno fa, presentando il suo libro “LA SINGOLARITA' E' VICINA: Quando gli esseri umani trascendono la biologia” (ed. italiana APOGEO) in cui cerca di descrivere lo sviluppo tecnologico che ci attende nel giro di pochi anni (http://aurora-brescia.blogspot.it/2013/01/quando-le-macchine-supereranno-il.html )
ottimo
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