10 giugno 2013

genitori elicottero - genitori spazzaneve

--I genitori di oggi non si limitano a sorvegliare i figli come degli elicotteri, che dall’alto cercano di tenere tutto sotto controllo. Ma si comportano anche come “elicotteri d’assalto”.  
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Elizabeth Kolbert, giornalista del New Yorker. Riporta così l’esempio di un liceo dello stato di Washington dove “gli studenti dovevano scrivere una tesina di otto pagine e fare una presentazione a voce di dieci minuti prima del diploma. Quando uno studente ha preso un voto insufficiente a questa prova, i genitori si sono rivolti a un avvocato”
Insomma, osserva la giornalista americana nell’articolo ripreso su Internazionale 1003, oscilliamo tra genitori “elicottero” e “genitori spazzaneve”, che si sono imposti la missione di rimuovere qualunque ostacolo sul cammino dei figli.
L’articolo prende spunto da quanto accade presso una popolazione della foresta amazzonica, dove all’età di sei anni i bambini si rendono utili anelle faccende della vita quotidiana, senza bisogno che nessuno glielo chieda. 
Situazione molto lontana da noi, è vero. Ma interessante è vedere ciò che avviene oggi con i bambini della classe media americana, dove “Se escludiamo la progenie imperiale della dinastia Ming e i delfini della Francia prerivoluzionaria, i ragazzini statunitensi di oggi sono probabilmente i più viziati nella storia dell’umanità”.

Non si tratta solo della dotazione di beni materiali (vestiti, giocattoli, macchine fotografiche, sci, computer, tv, cellulari, PlayStation, iPod). E’ l’atteggiamento dell’adulto nei confronti del bambino a essere ora radicalmente mutato, perché “I genitori vogliono l’approvazione dei figli. È l’opposto dell’ideale di un tempo, quando i figli si sforzavano di essere approvati dai genitori”.
Accade così che “i nostri figli hanno semplicemente approfittato della nostra presunzione, delle nostre buone intenzioni, della nostra eccessiva dedizione, anche se in molti casi il modo migliore per dimostrare che vogliamo bene ai nostri figli è imparare a essere meno materne e meno paterni”.
E comincia a farsi strada una diversa convinzione tra gli addetti ai lavori, che potremmo riassumere con il concetto che le frustrazioni fanno crescere.
Questo, ci spiega E. Kolbert, è il messaggio che ci viene da Madeline Levine, psicologa di San Francisco, la quale nel suo Teach your children well: parenting for authentic success sostiene che “ci diamo troppo da fare per i nostri figli perché sopravvalutiamo la nostra influenza. Mai quanto oggi i genitori credono (a torto) che ogni loro mossa avrà un impatto sul successo dei figli” così che, paradossalmente, più ci sforziamo di aiutarli e più li ostacoliamo.
Seguendo l’articolo, sembra che i genitori francesi siano messi un po’ meglio di quelli della classe media americana. Questa l’opinione di Pamela Druckerman, ex giornalista del Wall Street Journal, trasferita a Parigi, secondo cui “i genitori francesi non temono di danneggiare i figli frustrandoli. Anzi, sono convinti che i figli saranno danneggiati se non impareranno a gestire la frustrazione”.  Nella consapevolezza che “affrontare un no è cruciale nello sviluppo di un bambino, perché lo obbliga a capire che nel mondo esistono altre persone, con esigenze forti quanto le sue”.

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1 commento:

  1. spazzaneve
    Spazzaneve Husqvarna, gamma prodotti per privati la capacità di ripulire facilmente la neve intorno a casa vostra

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