Tra
i suoi scritti, vanno ricordati alcuni libri di successo sui
cambiamenti climatici, nei quali si enfatizzano le ipotesi più
catastrofiste, come quella dell’aumento di 6 gradi della
temperatura terrestre
A
partire dal 2010, però, ha cambiato opinione su parecchie questioni
centrali nel dibattito sull'ambiente: in particolare, si dichiara
favorevole agli Ogm e all’energia nucleare come strumenti utili per
contrastare i cambiamenti climatici, soluzioni che fanno accapponare
la pelle ai Verdi di tutto il mondo.
Su
tutti questi argomenti ha rilasciato un’intervista a Rodolfo
Casadei, pubblicata su Tempi, che riportiamo quasi integralmente.
All’annuale
Farming Conference di Oxford lei ha dichiarato di aver cambiato le
sue posizioni, ferocemente contrarie agli Ogm, «quando ho scoperto
la scienza». Ma allora su cosa si basavano le sue convinzioni e le
sue azioni di attivista ambientalista, dedito alla distruzione di
coltivazioni Ogm, prima di allora?
Quando
vandalizzavo la coltivazioni Ogm ero un attivista, e le mie
informazioni provenivano da fonti della militanza, come le nostre
pubblicazioni e riviste di organizzazioni quali Greenpeace e Amici
della Terra... eravamo sospettosi degli scienziati, avevamo l’impressione che
stessero conducendo ricerche pericolose che dovevano essere fermate
immediatamente, perciò non li ascoltavamo.
Da
attivista impegnato a distruggere le coltivazioni Ogm a sostenitore
degli stessi, presentati come l’unica soluzione per nutrire i 9,5
miliardi di abitanti che la Terra avrà nel 2050. Non crede di essere
semplicemente passato da un estremismo all’altro?
... non ho mai detto che gli Ogm sono “l’unica”
soluzione ai nostri problemi: ho detto che sono necessari ma non
sufficienti. In Africa si stanno sviluppando varietà resistenti alle
malattie per alimenti di base come le banane: l’unica alternativa a
ciò è l’uso di fitofarmaci costosi e pericolosi. Che gli Ogm
giovino all’ambiente oppure no dipende dall’uso che se ne fa... Non mi viene in mente nessun caso di coltivazione
Ogm che abbia peggiorato l’equilibrio ambientale più di quanto
avrebbe fatto al suo posto una varietà convenzionale, ma certo è in
teoria possibile.
...
Ogni pianta attualmente coltivata è già stata modificata
geneticamente con incroci per essere più utile agli uomini: non c’è
niente di naturale nel frumento o nel mais, poiché sono stati
modificati rispetto ai loro antenati naturali per fornirci i raccolti
di cui abbiamo bisogno. Alcuni di questi incroci convenzionali fanno
un po’ paura, per esempio quelli ottenuti dopo esposizione a raggi
gamma per causare mutazioni nel genoma dei semi. La tecnologia
transgenica è più sicura e precisa.
Nella
sua relazione a Oxford lei non si è limitato a difendere l’utilità
e l’innocuità delle piante Ogm, ma ha criticato l’agricoltura
biologica, sottolineando che non è sicura né per il consumo
alimentare umano, né per l’equilibrio ambientale. Perché questo
attacco?
Intendevo
fare un raffronto, non ho detto che l’agricoltura biologica è
necessariamente poco sicura. Per esempio succede che semi che sono
stati geneticamente alterati per mutagenesi (con sostanze chimiche o
irradiamento) possano essere etichettati come biologici e diffusi
nell’ambiente senza alcun test, mentre si presume che i prodotti
Ogm – la cui tecnologia è in realtà più sicura e più precisa –
siano più pericolosi. Io ho voluto evidenziare l’“errore
naturalistico” per cui le persone presumono che il naturale è
buono e l’artificiale cattivo mentre al contrario ci sono molti
modi di morire precocemente di una morte molto naturale e
“biologica”.
...
La
sua posizione riguardo al nucleare è controversa: lei dice che è
indispensabile per ridurre le emissioni di Co2. Ma gli incidenti con
dispersione di radioattività sono un problema molto serio.
In termini di decessi per terawatt all’ora il nucleare è la forma più sicura di energia, anche senza considerare la questione della Co2.
In termini di decessi per terawatt all’ora il nucleare è la forma più sicura di energia, anche senza considerare la questione della Co2.
...Nel
cinquantennio di nucleare europeo e americano, non c’è un solo
decesso che possa essere attribuito alla produzione di nucleare per
usi civili. L’estrazione e la combustione del carbone uccidono
circa 3 milioni di persone all’anno in tutto il mondo a causa di
inquinamento e incidenti. E non è possibile far funzionare il mondo
semplicemente attraverso impianti solari ed eolici, ragion per cui
tanti paesi continuano a costruire impianti per lo sfruttamento del
carbone. È paradossale che anche la Germania stia costruendo
impianti per il carbone, perché nel momento in cui rinuncia al
nucleare ha bisogno di fonti energetiche affidabili. Quel carbone
ucciderà molti più tedeschi di quanti ne avrebbero uccisi le
centrali nucleari se fossero rimaste in funzione. Questo è il colmo
dell’irrazionalità “verde”, ed è molto peggio di quella
riguardante gli Ogm.
Sarà
vivibile il mondo nella seconda metà del XXI secolo? Dove sta la
salvezza? Nella tecnologia, nel cambiamento degli stili di vita o in
entrambi?
Sono
molto ottimista per il futuro. I tassi di crescita della popolazione
diminuiscono e la povertà si riduce continuamente. Sempre meno
bambini muoiono di malattie curabili nella prima infanzia: chi
potrebbe dire che questo è male e definirsi una persona morale? Il
più grande problema globale è il cambiamento climatico, per questo
abbiamo bisogno di una grande fonte di energia a buon mercato,
affidabile, a emissioni zero: l’energia nucleare. Voglio anche che
sia dedicata maggiore attenzione alla prevenzione della perdita di
biodiversità: dovremmo darci l’obiettivo di mettere fine alla
deforestazione tropicale e all’impoverimento delle risorse ittiche
nei prossimi due decenni. La tecnologia è solo un aspetto della
soluzione; è necessario anche un cambiamento politico e la fine del
negazionismo per quanto riguarda il cambiamento climatico e i
problemi ambientali in generale.
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