-La ricchezza di Internet ci può portare, con una certa casualità, anche a scoprire fonti di informazioni molto lontane da quelle solite cui siamo soliti affidarci. Capita così di scoprire che l'IRAN (o, per meglio dire la “Repubblica Islamica dell'IRAN) ha un proprio sito in lingua italiana http://italian.irib.ir/
Desta una certa sorpresa vedere,
bene in evidenza nella home page, un link, con tanto di immagine,
intitolato “Gesù e Maria nel Corano” e vale la pena leggerlo,
tenendo anche conto che si tratta di materiale ufficiale, postato sul
sito ufficiale del Paese che a noi sembra l'emblema dell'integralismo
mussulmano (in questo caso, dell'islam sciita, rispetto a quello
sunnita che prevale nel resto del Medio Oriente).
E
allora ecco alcuni passaggi tratti da questa pubblicazione, che
spiega come “Gesù nacque in una piccola città della Palestina e
la sua nascita fu uno dei grandi miracoli divini”.
La
narrazione comincia dal momento dell'Annunciazione, ricordando che
“Maria era famosa per la sua purezza, per la sua sincerità e la
devozione al Signore. Un giorno, quando Maria era sola, l'Arcangelo
Gabriele le diede la buona novella della nascita di un figlio”, per
continuare poi citando direttamente dal Corano.
“Come
potrei avere un figlio chè mai un uomo mi ha toccata e non sono
certo una libertina?” Il
Signore ha detto: “Ciò è facile per me. Faremo di lui un segno
per le genti e una misericordia da parte Nostra. E' cosa stabilita”
(Corano, sura di Maryam, versetti 16-21)
A
seguire, il documento narra della vita di Gesù, il quale “con la
sua nascita portò al mondo luce e misericordia divina” e iniziò a
“invitare la gente al monoteismo quando aveva circa trenta anni”.
Durante
la sua predicazione, "Gesù era amato dalla gente, soprattutto dai
poveri, non era superbo, amava tutti” e il parallelismo con il
Vangelo continua con il ricordo dei miracoli ("fece rivivere una
persona morta, fece rivedere un cieco, guariva gli ammalati”) per
arrivare anche al richiamo pressochè integrale del “Discorso della
montagna”, che inizia con le parole di Gesù “Beati coloro che
sono umili e modesti in vita, siederanno su dei troni come re
nell'altra vita” per poi proseguire con il resto delle beatitudini.
Da
ultimo (e non manca di sorprendere il profano come chi scrive) il
richiamo della sura della “tavola imbandita” (sura Maidah).
Alcune
considerazioni a conclusione.
Assolutamente
fuori dalla nostra portata eventuali riflessioni/considerazioni di
ordine religioso o teologico. Quanto sopra vuole solo essere un
esempio di come, a volte, la realtà possa essere diversa da quel che
ci aspettiamo o, per meglio dire, da quello che il nostro sistema di
informazione ci trasmette.
Quanti
di noi, stando alle notizie in nostro possesso e agli stereotipi
culturali, si aspetterebbero di trovare una pagina dedicata a Gesù
proprio sul sito ufficiale dell'Iran? Quando ci è stato detto
che alcune sure del Corano trattano della vita di Gesù, con la
narrazione minuta di avvenimenti come i miracoli e anche di messaggi
come quello delle beatitudini?
Non
si intende, con questo, smentire le distanze tra diverse fedi
religiose o far finta di niente su certe forme di integralismo. E'
bene, comunque, guardare le cose anche mettendoci nella prospettiva
degli altri, cercare di capire come loro “ci” vedono e, se
possibile, sentire/leggere le loro parole e non solo interpretazioni
mediate.
Alcuni
elementi, davvero a chiusura, un po' stonati per i nostri canoni: il
documento intitolato “Gesù e Maria nel Corano” non riporta il
nome dell'autore e la data di pubblicazione. Inoltre non è possibile
salvarlo in pdf o fare dei copia/incolla per esportarne i contenuti.
Un netto “segno meno” per la trasparenza...
Sito ufficiale, va detto subito, di un governo fortemente improntato ai precetti teologici, molto lontano dalla nostra concezione di netta separazione tra il funzionamento dello Stato e le questioni di fede, e che ci dà notizie da un Paese oggetto di sanzioni e, di fatto, escluso dal commercio internazionale ufficiale. http://italian.irib.ir/ è la versione on-line della radio iraniana in lingua italiana, recentemente oscurata a seguito delle sanzioni.
Sito ufficiale, va detto subito, di un governo fortemente improntato ai precetti teologici, molto lontano dalla nostra concezione di netta separazione tra il funzionamento dello Stato e le questioni di fede, e che ci dà notizie da un Paese oggetto di sanzioni e, di fatto, escluso dal commercio internazionale ufficiale. http://italian.irib.ir/ è la versione on-line della radio iraniana in lingua italiana, recentemente oscurata a seguito delle sanzioni.
Al pari della radio, anche il sito nasce con lo scopo di “aprire una finestra verso l'Iran, la sua storia, la sua cultura e la sua tradizione religiosa iraniana. In tutti questi anni abbiamo cercato di presentare all'interlocutore italiano le realtà della società iraniana, cercando di rimuovere i pregiudizi ed i malintesi che esistono nei confronti dell'Iran”.
L'altro obiettivo è "contribuire all'avvicinamento tra l'Islam ed il cristianesimo nell'ambito della grande iniziativa promossa dal nostro paese circa il dialogo tra le civiltà come un mezzo efficace per realizzare l'unità, l'amicizia e la fratellanza tra i seguaci delle due religioni monoteistiche ed imparare a rispettarsi”.
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