14 gennaio 2013

Le macchine ci stanno superando?

--Merita la nostra attenzione il libro del visionario (ma non troppo) Ray Kurzweil “LA SINGOLARITA' E' VICINA: Quando gli esseri umani trascendono la biologia” (ed. italiana APOGEO) in cui viene prefigurato lo sviluppo tecnologico che ci attende nel giro di pochi anni.
Da sempre attento agli sviluppi più avanzati dell’IT, Ray Kurzweil si è occupato, tra i primi, del riconoscimento ottico dei caratteri, del text-to-speach, del riconoscimento del parlato.

E, partendo dalle conoscenze fatte “sul campo”, ha sviluppato una serie di modelli sull’evoluzione e il progredire delle capacità “cognitive” delle macchine, a cominciare dal primo libro, The Age of Intelligent Machines, in cui, a metà degli anni Ottanta, sviluppa ampie previsioni ragionevolmente precise per gli anni Novanta.

Nel secondo libro dedicato a questo tema, The Age of Spiritual Machines, del 1998,  teorizza una “collaborazione sempre più stretta fra la nostra eredità biologica e un futuro che trascende la biologia”.

Nel nuovo libro, si preannuncia come imminente la cosiddetta SINGOLARITA’, un periodo durante il quale il tasso di innovazione tecnologico sarà talmente veloce e il suo impatto talmente profondo, che la vita sarà irreversibilmente trasformata, tanto da trasformare i concetti base che utilizziamo per dare significato alla nostra vita, dal modo in cui facciamo affari, al ciclo della vita umana.

Alla base delle analisi di  Ray Kurzweil vi è quella che egli chiama legge dei ritorni accelerati, cioè l'accelerazione intrinseca del tasso di sviluppo, in cui lo sviluppo tecnologico è visto  come la continuazione di quello biologico: “il tasso di cambiamento della nostra tecnologia sta accelerando e le sue capacità stanno crescendo ad un tasso  esponenziale”.

A questo proposito, va osservato che la crescita esponenziale può essere ingannevole, perché comincia quasi impercettibilmente per poi “esplodere” con una traiettoria che improvvisamente balza in alto, in modo inarrestabile.

“La lista dei settori in cui il computer può oggi eccedere le capacità umane continua a crescere rapidamente. Inoltre, se una volta si trattava di  applicazioni ristrette, oggi esse si stanno gradualmente espandendo da un settore all'altro”. L’analisi continua osservando che “per esempio, il computer è ormai utilizzato per diagnosticare elettrocardiogrammi e immagini mediche, per pilotare ed atterrare aeroplani, per controllare le decisioni tattiche delle armi robotiche e per prendere decisioni finanziarie. In generale, stiamo affidando al computer la responsabilità di molte mansioni che tipicamente richiedevano l'intelligenza umana. Le prestazioni di questi sistemi sono sempre più basate sull'integrazione di diversi tipi intelligenze artificiali (IA), ma finchè avremo dei punti deboli in qualsiasi area dell'IA, gli scettici indicheranno quelle aree come  bastioni inerenti della permanente superiorità umana rispetto alle nostre creazioni.”

E guardando più avanti rispetto all’oggi, “le tecnologie informatiche includeranno tutte le conoscenze e competenze umane, comprese quelle di pattern recognition, la capacità di risolvere problemi, e l'intelligenza emotiva e morale tipica del cervello umano.

…La singolarità ci permetterà di superare le limitazioni di corpo e cervello biologico. Otterremo il controllo dei nostri destini… Avremo completamente spiegato il funzionamento del pensiero umano e ne estenderemo ed espanderemo la portata. Entro la fine di questo secolo, la parte non-biologica della nostra intelligenza sarà trilioni di trilioni di volte più potente dell'intelligenza umana”.

Oggi, secondo Kurzweil, siamo nella fase iniziale di questa transizione e l'accelerazione del cambiamento di paradigma (il tasso con cui i fondamentali approcci tecnologici vengono rimpiazzati), così  come la crescita esponenziale delle capacità della information technology, stanno per raggiungere "il gomito della curva", la fase in cui una tendenza esponenziale diventa evidente. Subito dopo questa fase, la tendenza diventa rapidamente esplosiva: prima della metà di questo secolo, i tassi di crescita della nostra tecnologia (la quale sarà, in futuro, indistinguibile da noi stessi) saranno così ripidi da sembrare praticamente verticali. Dal punto di vista strettamente matematico, i tassi di crescita non saranno illimitati, ma così estremi saranno i cambiamenti che provocheranno intorno a noi, da apparire come un momento di rottura totale con il percorso della Storia
Merita, a questo punto, riportare alcune delle affermazioni contenute nel saggio di Kurzweil, sempre accompagnate e sostenute da indicatori numerici e dati:

La nostra capacità di esaminare il cervello umano ["brain scan"] è una delle tecnologie in fase di crescita esponenziale… la risoluzione e la larghezza di banda temporali e spaziali degli scan del cervello raddoppiano ogni anno. Stiamo ottenendo gli strumenti necessari a dare il via al processo di reingegnerizzazione ["reverse engineering"] del cervello, cominciando con la decodificazione dei suoi  principi operazionali. Abbiamo già ottenuto interessanti modelli e simulazioni di un paio di dozzine delle centinaia di regioni del cervello. Nel giro di vent'anni avremo l'esatta cognizione del funzionamento di tutte le regioni del cervello umano.

Verso la fine di questa decade avremo a nostra disposizione l'hardware necessario ad emulare l'intelligenza umana su supercomputer e verso la fine della decade seguente potremo fare lo stesso con dispositivi delle dimensioni di un PC. Avremo modelli efficaci del software dell'intelligenza umana a partire dalla metà degli anni Venti

Possiamo anche prevedere che, verso la fine degli anni Venti, con l'hardware ed il software necessari ad emulare l'intelligenza umana a nostra disposizione, i computer supereranno il test di Turing, dimostrando un intelletto  indistinguibile da quello degli esseri umani biologici e potranno amalgamare i punti di forza dell'intelligenza umana con quelli dell'intelligenza artificiale.

…Gli esseri umani sono inoltre in grado di acquisire nuovo sapere tramite l'applicazione di altro sapere e di dedurre principi generali sulla base della propria esperienza,  informazioni verbali comprese.

…I punti di forza tradizionali dell'intelligenza artificiale includono la capacità di ricordare con precisione miliardi di dati e di avere accesso immediato a tali "ricordi". Un altro vantaggio dell'intelligenza non-biologica è che una volta acquisita la  padronanza di un'attività, da parte di un dispositivo, tale attività può essere effettuata ripetutamente, ad alta velocità, con precisione ottimale e senza conoscere stanchezza.

… le macchine possono condividere il proprio sapere [con altre macchine] con estrema rapidità, mentre gli esseri umani possono solo condividere dati a bassa velocità, tramite il linguaggio.

… Le intelligenze non-biologiche potranno "downloadare" competenze e sapere da altri sistemi artificiali e, successivamente, anche dagli esseri umani … processeranno segnali ad una velocità vicina a quella della luce (circa trecentomila chilometri al secondo), contro i circa cento metri al secondo dei segnali elettrochimici dei cervelli biologici dei mammiferi.
…avranno accesso, tramite Internet, a tutto il sapere della nostra civiltà uomo/macchina e potranno acquisire la padronanza di tale sapere nella sua interità
…La congiunzione di questi punti di forza tradizionali dell'intelligenza umana biologica (la capacità di identificare modelli) con le caratteristiche tipiche delle intelligenze non-biologiche (velocità, potenza, precisione, memoria e capacità di condividere dati), darà risultati formidabili
…Una volta realizzata la capacità di progettare ed implementare nuove tecnologie al livello degli esseri umani, ma a velocità e con potenza ben più alte, le macchine avranno accesso al proprio programma (source code) e lo potranno modificare. Gli esseri umani stanno seguendo lo stesso approccio, con le biotecnologie (modificando i processi genetici ed altri processi "informatici" sottostanti la nostra biologia), ma in modo molto più lento e limitato rispetto a ciò che le macchine potranno realizzare modificando i propri programmi.
…La nanotecnologia, insieme al ciclo di ottimizzazione dell'intelligenza non-biologica in continua accelerazione, permetterà poi la manipolazione della realtà fisica a livello molecolare… I nanorobot avranno innumerevoli ruoli all'interno del corpo umano, compreso quello di curare l'invecchiamento.
I nanorobot interagiranno con i neuroni biologici per espandere la gamma dell'esperienza umana, generando realtà virtuali dall'interno del sistema nervoso. Miliardi di nanorobot nei vasi capillari del cervello potenzieranno notevolmente l'intelligenza umanahttp://www.estropico.com/1x1.gif

Una volta stabilita una testa di ponte nel cervello umano (un processo già oggi iniziato con impianti neurali), l'intelligenza non-biologica nei nostri cervelli crescerà esponenzialmente (come ha sempre fatto), raddoppiando in potenza ogni anno. L'intelligenza biologica, invece, rimarrà praticamente ferma e quindi, infine, la parte non-biologica del nostro intelletto predominerà…   






Ray Kurzweil si presenta
Nel 1960, a dodici anni, scoprii il computer e fui affascinato dalla possibilità di modellizzare e ricreare il mondo…

Durante gli anni Sessanta, ero assorbito nei movimenti musicali, culturali e politici del tempo tanto quanto i miei coetanei, ma mi impegnai allo stesso modo in una tendenza molto più oscura…  Ho avuto la possibilità di mettere le mani su un IBM 1620 e ho cominciato a scrivere programmi per l’analisi statistica e poi per la composizione musicale.

Ricordo ancora quando, nel 1968, mi fu consentito entrare nel locale sicuro e cavernoso che ospitava quello che allora era il computer più potente nel New England, un IBM 360 Model 91, top della gamma, con una memoria “a nuclei” di ben un milione di byte (un megabyte), l’impressionante velocità di un milione di istruzioni al secondo (un MIPS), il cui affitto costava solo mille dollari all’ora... Conoscevo benissimo ogni singola riga di codice, ma sembrava che il computer fosse perso nei suoi pensieri quando le luci si abbassavano per vari secondi mentre percorreva ogni singolo ciclo. In effetti, poteva fare in dieci secondi e senza errori quello che noi riuscivamo a fare manualmente in dieci ore, e con molta meno precisione.

Mi resi conto che la maggior parte delle invenzioni non ha successo non perché i reparti di Ricerca e Sviluppo non sanno farle funzionare, ma perché il momento non è quello giusto. Inventare è un po’ come fare surf: bisogna vedere l’onda in anticipo e catturarla al momento giusto

Nella seconda metà degli anni Ottanta ho scritto il mio primo libro, The Age of Intelligent Machines, in cui facevo ampie previsioni (ragionevolmente precise) per gli anni Novanta e per il primo decennio del Duemila, e lo concludevo con lo spettro di un’intelligenza delle macchine che diventava praticamente indistinguibile da quella dei suoi progenitori umani nella prima metà del Ventunesimo secolo. 

Nel corso degli anni Novanta, ho raccolto dati empirici sull’evidente accelerazione di tutte le tecnologie relative all’informazione e ho cercato di perfezionare i modelli matematici che sottostanno a queste osservazioni. Ho sviluppato una teoria, che chiamo “legge del ritorno accelerato”, che spiega perché la tecnologia e i processi evolutivi in generale progrediscano in modo esponenziale. In The Age of Spiritual Machines (da qui in poi ASM, per brevità), che ho scritto nel 1998, cercavo di immaginare come sarebbe stata la vita umana al di là del punto in cui le capacità cognitive delle macchine e degli esseri umani si confondevano. In effetti, ho visto questa epoca come una collaborazione sempre più stretta fra la nostra eredità biologica e un futuro che trascende la biologia.




Nessun commento:

Posta un commento