16 febbraio 2014

"L'aquila e la farfalla": il XXI sec e gli USA

--Libro che si fa leggere agilmente, L’AQUILA E LA FARFALLA di Maurizio Molinari (Rizzoli, 18,00€), ci offre un interessante disanima della attuale situazione degli Stati Uniti e illustra, in dieci agili e ben documentati capitoli, i dieci temi che consentiranno alla superpotenza americana di mantenere il ruolo di Paese egemone anche per tutto il XXI secolo. Altro che decadenza…
Particolarmente dense le pagine dell’introduzione, dove Maurizio Molinari, corrispondente da New York per La Stampa, presenta gli USA come “Una nazione sempre più vitale e innovatrice tanto per potenza economico-militare che per leggerezza tecnologica, una doppia identità che si rispecchia nei simboli dell’aquila e della farfalla” (pag. 10)
·       -  Welfare state: la condivisione della ricchezza
·        - Information Technology
·        - Shale gas e petrolio: l'indipendenza energetica
·        - Democrazia digitale e Big Data
·        - Libertà su Internet: la sfida ai dittatori
·        - Guerre segrete e armi spaziali per la supremazia strategica
·        - Il modello post-razziale
·        - Immigrazione: legalizzare i clandestini
·        - Il rispetto per i gay: nuova frontiera dei diritti civili
·        - Proteggere il clima e riorganizzare le metropoli
Questi sono i dieci settori che vedono ancora una volta gli Stati Uniti capaci di anticipare i tempi o correggere le possibili debolezze del proprio sistema.
Nel primo caso, si va dalla società post-razziale, capace di includere le minoranze e farle divenire parte della nazione, alla affermazione dei diritti dei gay, dalla affermazione di una nuova democrazia digitale alla nuova concezione della realtà metropolitana attenta all’impegno sul fronte dei cambiamenti climatici. Nel secondo, per quanto concerne la correzione di alcune debolezze proprie, Maurizio Molinari colloca le novità che riguardano il welfare e l’idea nuova, all’insegna di una maggiore condivisione della ricchezza, impensabile fino a poco tempo fa.
Certamente, su tutto, rimane la forza economica di questo immenso Paese, che vede nello shale gas e nella tecnica del freaking l’equivalkente di ciò che fu il petrolio tra Otto e Novecento: “Se l’economia digitale si profila come il traino della leadership economica americana del XXI secolo è l’indipendenza energetica che può consolidarla nel lungo termine” (pag. 13)
Tra le caratteristiche proprie dello stato americano, va ricordata anche e soprattutto la capacità di reagire di fronte alle difficoltà, come quelle dell11 settembre o, forse ancor più, quella del crollo finanziario del 2008, emblematicamente rappresentato dagli addetti di L&B che escono dal lavoro portando con sé gli scatoloni delle cose personali: «Qualsiasi altra nazione sarebbe crollata. L'America ha reagito alla sua maniera: con calma, determinazione, metodo e soprattutto con la capacità di resistere alle difficoltà (...). Tutto ciò conferma che l'America è una comeback nation che reagisce lentamente: prima esamina senza isterismi le ferite subite e gli errori commessi, poi pianifica le contromisure e quindi inizia a metterle in atto» (pag 18)
In questo è possibile intravedere quello che possiamo definire come il DNA statunitense, che rimanda al carattere indomito di un popolo di pionieri, esploratori, coloni e immigrati forgiati dal confronto aspro e ininterrotto con una nazione-continente che premia chi è determinato a battersi per ciò in cui crede ed è capace di ricostruire in continuazione ciò che viene distrutto dai nemici, dagli errori o dalle intemperie.(pag 8)
In questa direzione, Maurizio Molinari richiama due concetti, molto diffusi nella cultura popolare americana, che “condensano e illustrano questo indomito spirito creativo: il comeback kid, l'individuo capace di risollevarsi sempre da ogni difficoltà, e il give back, ovvero la volontà di restituire alla propria famiglia, comunità o nazione almeno parte dei frutti del proprio successo”.
Questo significa, in un indissolubile legame, determinazione e solidarietà viste come “le cartine tornasole di individualismo e comunitarismo, i volti opposti e complementari di una nazione che cresce armonizzando i contrasti”
L’America capace di essere, senza interruzione, il motore di cambiamenti in grado di condizionare - nel bene come nel male - altri Paesi e popoli e che è ben lontana da quel declino verso cui sarebbe, per taluni esperti, ormai condannata: “Le innovazioni tecnologiche, l’indipendenza energetica, la riforma dell’immigrazione, il rispetto dei diritti gay, la società post-razziale, la ristrutturazione delle città in difesa del clima e una nuova generazione di armi in grado di combattere guerre segrete e la rinuncia, in prospettiva, al nucleare sono tutti tasselli di un mosaico di processi e di riforme, già iniziati, destinati a mettere gli Stati Uniti in grado di rinnovare nel XXI secolo la supremazia internazionale pag 20-21

Welfare state: la condivisione della ricchezza
Il primo capitolo prende avvio dalla “sharing economy”, con cui si cerca di soddisfare, in tempi di crisi, i bisogni dei singoli mediante il superamento del concetto di proprietà, privilegiando l’accesso ai beni, per poi illustrare i tentativi di riforma del welfare messi in campo dall’amministrazione Obama.
Obiettivo dichiarato quello di risollevare le sorti della middle class, mediante un nuovo patto sociale in cui dare più spazio alla solidarietà “in una società che resta fondata sull’individualismo”.
Information Technology: il motore della crescita
A Kansas City si sta sperimentando la GOOGLE FIBER, capace di assicurare una velocità di navigazione pari a UN GIGABITE PER SECONDO. E’ questo solo uno degli esempi tra le molte eccellenze dell’IT in America, ben lontani dalla SIlicon Valkley, a dimostrazione di un Paese che non manca di stupire per le molteplici e inesauribili risorse
 Shale gas e petrolio: l'indipendenza energetica
Pur con tutti i dubbi che ancora permangono per le possibili ricadute ambientali, la possibilità di sfruttare, mediante la tecnica del freaking orizzontale, lo shale gas e il petrolio imprigionato negli strati rocciosi, sta cambiando profondamento il settore dell’energia. A breve, e si tratta dio pochi anni, gli USA diventeranno autosufficienti e non necessiteranno del petrolio mediorientale, con un forte recupero sul fronte della produttività industriale derivato dal minor costo dell’energia. Per il resto del mondo, Europa, Cina e India su tutti, si profila il rischio di battersi strenuamente per accaparrarsi l’oro nero arabo, con tutto ciò che ne potrà derivare in tema di costi e di tensioni internazionali…
Democrazia digitale e Big Data
Oltre che accumulare immani quantità di dati digitali, risulta di fondamentale importanza la capacità – hardware e software – di saper accedere ed estrarre le informazioni dai BIG DATA.
Risvolti sempre più importanti in campo economico, con la possibilità di personalizzare produzione, vendita, pubblicità… ma anche in campo politico i BIG DATA rappresentano una sorta di miniera d’oro, per coloro che sanno usarli. Ne abbiamo visto l’importanza già nel corso della prima campagna elettorale di Obama, quando la gestione dei dati venne affidata a RAYID GHANI (per dire della meritocrazia all’americana: si tratta di un giovane, poco più che trentenne, nato a Karachi e in USA da poco più di un decennio, dove si laurea in Data Mining), capace di individuare target di votanti composti da poche decine di unità, definite attraverso parametri che li accomunano e ai quali far giungere messaggi “personalizzati”.
Come dire che, una volta tramontati i partiti tradizionali, l’avvento dei social network riapre la strada a una nuova forma di democrazia, dove è possibile raggiungere e dialogare quasi col singolo elettore, perché – attraverso l’elaborazione dei Big Data – le organizzazioni politiche sono in grado di “sapere chi sono esattamente i loro elettori” (pag. 75)
Libertà su Internet: la sfida ai dittatori
In questo capitolo si tratta di Internet e di come, da parte di pochi Stati totalitari, si cerchi di ostacolare la libertà di informazione: è questo il caso di Cina, Corea del nord, Iran e Birmania…
Guerre segrete e armi spaziali per la supremazia strategica
Nuove armi, in cielo e sul mare, caratterizzate dall’essere stealth, cioè invisibili ai radar. E’ questo il caso delle nuove unità navali, come il lanciamissili DDg-1000, classe Zumwalt, da utilizzare sottocosta e capace di muoversi o dei nuovi droni, sempre più simili – per armamento e dimensioni – agli attuali aerei e capaci di autonomie di volo superiori ai 3.000 Km e quindi, in grado di operare  indipendentemente dalle basi di paesi stranieri. All’orizzonte anche un drone simile allo Shuttle, in grado di muoversi in orbita e da lì piombarsi in brevissimo tempo dove ve ne fosse la necessità…
La prospettiva è quella di una strabiliante velocità di intervento, mediante armamenti convenzionali di nuova generazione, che prendono il posto delle armi atomiche.
Il modello post-razziale
Si tratta di un percorso in cui le minoranze abbandonano le loro rivendicazioni etniche, perché “danno peracquisita la vittoria nella battaglia sui diritti civili” e sono ormai orientate a rappresentare l’interesse collettivo, sentendosi parte di una unica nazione: una formula di integrazione che può porsi come modello anche per l’Europa e l’Italia.
Questo non significa buonismo un tanto al chilo, anzi: “si basa sulla convinzione che diritti e responsabilità siano due facce della stessa medaglia in tema di cittadinanza: ognuno ha diritti che devono essere rispettati e responsabilità a cui deve fare fronte” (pag. 111)
Immigrazione: legalizzare i clandestini
Paese nato per successive ondate migratorie e che ancora oggi è alle prese con forti flussi di clandestini, tanto che Obama ha inserito nel suo programma la legalizzazione di ben UNDICI MILIONI di immigrati non regolari che già vivono negli USA.
Il tutto attraverso un approccio pragmatico e scevro da ogni piega ideologica: “In questo modo gli 11 milioni di clandestini verranno fuori dall’ombra – sottolinea Obama – e ad avvantaggiarsene sarà la nostra economia perché la loro illegalità genera stipendi bassi, pesando negativamente sulla classe media”, con particolare attenzione ai “Dreamers”, cioè i clandestini arrivati da giovani. (pag 122)
Il rispetto per i gay: nuova frontiera dei diritti civili
Il riconoscimento delle famiglie gay è una delle forti novità presenti nel programma di Obama, visto come naturale coronamento di quel percorso che iniziò nel 1848 a Seneca Falls per i diritti politici delle donne, continuò nel 1965, con la marcia da Selma a Montgomery contro la segregazione razziale e si completa nel 1969, con l’irruzione della polizia a Stonewall, l’ostello del Greenwich village, ritrovo di gay, dove ebbe così inizio il movimento per la liberazione di gay e lesbiche…
Proteggere il clima e riorganizzare le metropoli
A chiudere il lavoro di Maurizio Molinari, il capitolo dedicato alla nuova concezione di città, intesa come SMARTER CITY e resa tale grazie ai prodigi dell’informatica e con una spiccata attenzione verso riduzione dei consumi energetici, recupero dei rifiuti, produzione di energia alternativa…


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