Particolarmente dense le pagine dell’introduzione, dove Maurizio
Molinari, corrispondente da New York per La Stampa, presenta gli USA come “Una nazione sempre più vitale e innovatrice
tanto per potenza economico-militare che per leggerezza tecnologica, una doppia
identità che si rispecchia nei simboli dell’aquila e della farfalla” (pag.
10)
· - Welfare state: la
condivisione della ricchezza
· - Information Technology
· - Shale gas e petrolio:
l'indipendenza energetica
· - Democrazia digitale e Big
Data
· - Libertà su Internet: la
sfida ai dittatori
· - Guerre segrete e armi
spaziali per la supremazia strategica
· - Il modello post-razziale
· - Immigrazione: legalizzare
i clandestini
· - Il rispetto per i gay:
nuova frontiera dei diritti civili
· - Proteggere il clima e
riorganizzare le metropoli
Questi sono i dieci settori che vedono ancora una volta gli Stati Uniti
capaci di anticipare i tempi o correggere le possibili debolezze del proprio
sistema.
Nel primo caso, si va dalla società post-razziale, capace di includere
le minoranze e farle divenire parte della nazione, alla affermazione dei
diritti dei gay, dalla affermazione di una nuova democrazia digitale alla nuova
concezione della realtà metropolitana attenta all’impegno sul fronte dei
cambiamenti climatici. Nel secondo, per quanto concerne la correzione di alcune
debolezze proprie, Maurizio Molinari colloca le novità che riguardano il
welfare e l’idea nuova, all’insegna di una maggiore condivisione della
ricchezza, impensabile fino a poco tempo fa.
Certamente, su tutto, rimane la forza economica di questo immenso Paese,
che vede nello shale gas e nella tecnica del freaking l’equivalkente di ciò che
fu il petrolio tra Otto e Novecento: “Se
l’economia digitale si profila come il traino della leadership economica
americana del XXI secolo è l’indipendenza energetica che può consolidarla nel
lungo termine” (pag. 13)
Tra le caratteristiche proprie dello stato americano, va ricordata anche
e soprattutto la capacità di reagire di fronte alle difficoltà, come quelle dell11
settembre o, forse ancor più, quella del crollo finanziario del 2008,
emblematicamente rappresentato dagli addetti di L&B che escono dal lavoro
portando con sé gli scatoloni delle cose personali: «Qualsiasi altra nazione sarebbe
crollata. L'America ha reagito alla sua maniera: con calma, determinazione,
metodo e soprattutto con la capacità di resistere alle difficoltà (...). Tutto
ciò conferma che l'America è una comeback nation che reagisce lentamente: prima
esamina senza isterismi le ferite subite e gli errori commessi, poi pianifica
le contromisure e quindi inizia a metterle in atto» (pag 18)
In questo è possibile intravedere quello che possiamo
definire come il DNA statunitense, che rimanda al “carattere indomito di un
popolo di pionieri, esploratori, coloni e immigrati forgiati dal confronto
aspro e ininterrotto con una nazione-continente che premia chi è determinato a
battersi per ciò in cui crede ed è capace di ricostruire in continuazione ciò
che viene distrutto dai nemici, dagli errori o dalle intemperie”.(pag 8)
In questa direzione, Maurizio Molinari richiama due
concetti, molto diffusi nella cultura popolare americana, che “condensano e illustrano questo indomito
spirito creativo: il comeback kid,
l'individuo capace di risollevarsi sempre da ogni difficoltà, e il give back, ovvero la volontà di
restituire alla propria famiglia, comunità o nazione almeno parte dei frutti
del proprio successo”.
Questo significa, in un indissolubile legame, determinazione e solidarietà viste come
“le cartine tornasole di individualismo e
comunitarismo, i volti opposti e complementari di una nazione che cresce
armonizzando i contrasti”
L’America capace di essere, senza interruzione, il
motore di cambiamenti in grado di condizionare - nel bene come nel male - altri
Paesi e popoli e che è ben lontana da quel declino verso cui sarebbe, per
taluni esperti, ormai condannata: “Le innovazioni tecnologiche, l’indipendenza
energetica, la riforma dell’immigrazione, il rispetto dei diritti gay, la
società post-razziale, la ristrutturazione delle città in difesa del clima e
una nuova generazione di armi in grado di combattere guerre segrete e la
rinuncia, in prospettiva, al nucleare sono tutti tasselli di un mosaico di
processi e di riforme, già iniziati, destinati a mettere gli Stati Uniti in
grado di rinnovare nel XXI secolo la supremazia internazionale” pag 20-21
Welfare
state: la condivisione della ricchezza
Il primo capitolo prende avvio dalla “sharing
economy”, con cui si cerca di soddisfare, in tempi di crisi, i bisogni dei
singoli mediante il superamento del concetto di proprietà, privilegiando
l’accesso ai beni, per poi illustrare i tentativi di riforma del welfare messi
in campo dall’amministrazione Obama.
Obiettivo dichiarato quello di risollevare le sorti
della middle class, mediante un nuovo patto sociale in cui dare più spazio alla
solidarietà “in una società che resta fondata sull’individualismo”.
Information
Technology: il motore della crescita
A Kansas City si sta sperimentando la GOOGLE FIBER,
capace di assicurare una velocità di navigazione pari a UN GIGABITE PER SECONDO.
E’ questo solo uno degli esempi tra le molte eccellenze dell’IT in America, ben
lontani dalla SIlicon Valkley, a dimostrazione di un Paese che non manca di
stupire per le molteplici e inesauribili risorse
Shale gas e
petrolio: l'indipendenza energetica
Pur con tutti i dubbi che ancora permangono per le possibili
ricadute ambientali, la possibilità di sfruttare, mediante la tecnica del
freaking orizzontale, lo shale gas e il petrolio imprigionato negli strati
rocciosi, sta cambiando profondamento il settore dell’energia. A breve, e si
tratta dio pochi anni, gli USA diventeranno autosufficienti e non
necessiteranno del petrolio mediorientale, con un forte recupero sul fronte
della produttività industriale derivato dal minor costo dell’energia. Per il
resto del mondo, Europa, Cina e India su tutti, si profila il rischio di
battersi strenuamente per accaparrarsi l’oro nero arabo, con tutto ciò che ne
potrà derivare in tema di costi e di tensioni internazionali…
Democrazia
digitale e Big Data
Oltre che accumulare immani quantità di dati
digitali, risulta di fondamentale importanza la capacità – hardware e software –
di saper accedere ed estrarre le informazioni dai BIG DATA.
Risvolti sempre più importanti in campo economico,
con la possibilità di personalizzare produzione, vendita, pubblicità… ma anche
in campo politico i BIG DATA rappresentano una sorta di miniera d’oro, per
coloro che sanno usarli. Ne abbiamo visto l’importanza già nel corso della
prima campagna elettorale di Obama, quando la gestione dei dati venne affidata
a RAYID GHANI (per dire della meritocrazia all’americana: si tratta di un
giovane, poco più che trentenne, nato a Karachi e in USA da poco più di un
decennio, dove si laurea in Data Mining), capace di individuare target di votanti
composti da poche decine di unità, definite attraverso parametri che li
accomunano e ai quali far giungere messaggi “personalizzati”.
Come dire che, una volta tramontati i partiti tradizionali,
l’avvento dei social network riapre la strada a una nuova forma di democrazia,
dove è possibile raggiungere e dialogare quasi col singolo elettore, perché –
attraverso l’elaborazione dei Big Data – le organizzazioni politiche sono in
grado di “sapere chi sono esattamente i
loro elettori” (pag. 75)
Libertà su
Internet: la sfida ai dittatori
In questo capitolo si tratta di Internet e di come,
da parte di pochi Stati totalitari, si cerchi di ostacolare la libertà di
informazione: è questo il caso di Cina, Corea del nord, Iran e Birmania…
Guerre
segrete e armi spaziali per la supremazia strategica
Nuove armi, in cielo e sul mare, caratterizzate dall’essere
stealth, cioè invisibili ai radar. E’ questo il caso delle nuove unità navali, come
il lanciamissili DDg-1000, classe Zumwalt, da utilizzare sottocosta e capace di
muoversi o dei nuovi droni, sempre più simili – per armamento e dimensioni –
agli attuali aerei e capaci di autonomie di volo superiori ai 3.000 Km e
quindi, in grado di operare indipendentemente
dalle basi di paesi stranieri. All’orizzonte anche un drone simile allo
Shuttle, in grado di muoversi in orbita e da lì piombarsi in brevissimo tempo
dove ve ne fosse la necessità…
La prospettiva è quella di una strabiliante velocità
di intervento, mediante armamenti convenzionali di nuova generazione, che
prendono il posto delle armi atomiche.
Il modello
post-razziale
Si tratta di un percorso in cui le minoranze
abbandonano le loro rivendicazioni etniche, perché “danno peracquisita la
vittoria nella battaglia sui diritti civili” e sono ormai orientate a
rappresentare l’interesse collettivo, sentendosi parte di una unica nazione:
una formula di integrazione che può porsi come modello anche per l’Europa e
l’Italia.
Questo non significa buonismo un tanto al chilo,
anzi: “si basa sulla convinzione che diritti e responsabilità siano due facce
della stessa medaglia in tema di cittadinanza: ognuno ha diritti che devono
essere rispettati e responsabilità a cui deve fare fronte” (pag. 111)
Immigrazione:
legalizzare i clandestini
Paese nato per successive ondate migratorie e che
ancora oggi è alle prese con forti flussi di clandestini, tanto che Obama ha
inserito nel suo programma la legalizzazione di ben UNDICI MILIONI di immigrati
non regolari che già vivono negli USA.
Il tutto attraverso un approccio pragmatico e scevro
da ogni piega ideologica: “In questo modo gli 11 milioni di clandestini
verranno fuori dall’ombra – sottolinea Obama – e ad avvantaggiarsene sarà la
nostra economia perché la loro illegalità genera stipendi bassi, pesando
negativamente sulla classe media”, con particolare attenzione ai “Dreamers”,
cioè i clandestini arrivati da giovani. (pag 122)
Il rispetto
per i gay: nuova frontiera dei diritti civili
Il riconoscimento delle famiglie gay è una delle forti
novità presenti nel programma di Obama, visto come naturale coronamento di quel
percorso che iniziò nel 1848 a Seneca Falls per i diritti politici delle donne,
continuò nel 1965, con la marcia da Selma a Montgomery contro la segregazione
razziale e si completa nel 1969, con l’irruzione della polizia a Stonewall, l’ostello
del Greenwich village, ritrovo di gay, dove ebbe così inizio il movimento per
la liberazione di gay e lesbiche…
Proteggere
il clima e riorganizzare le metropoli
A chiudere il lavoro di Maurizio Molinari, il capitolo dedicato alla
nuova concezione di città, intesa come SMARTER CITY e resa tale grazie ai
prodigi dell’informatica e con una spiccata attenzione verso riduzione dei
consumi energetici, recupero dei rifiuti, produzione di energia alternativa…
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