-Sabato 20 aprile, una cinquantina di “animalisti” ha fatto
irruzione nei laboratori del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di
Milano, per “liberare” le cavie: "migliaia
di animali, chiusi nelle loro piccole gabbie... Questi animali non
hanno scelto di essere lì e non hanno possibilità di andarsene”. Inoltre, per liberare i laboratori presi d’assalto, hanno fatto sapere che “La
nostra condizione per uscire e andarsene è che anche gli animali se ne vengano
con noi".
A portare solidarietà agli occupanti, sono arrivate anche molte delle 250 persone che si erano ritrovate in piazzale Duca d'Aosta in occasione della "Giornata Mondiale per gli animali nei laboratori".
A portare solidarietà agli occupanti, sono arrivate anche molte delle 250 persone che si erano ritrovate in piazzale Duca d'Aosta in occasione della "Giornata Mondiale per gli animali nei laboratori".
"Con
questa azione senza precedenti vogliamo documentare le condizioni in cui vivono
gli animali e gli esperimenti che vengono
condotti” sostengono gli attivisti, con
l’obiettivo di giungere alla “abolizione della sperimentazione su
animali".
Risultato: rubati un migliaio tra topi e conigli dai
laboratori.
Si tratta di animali nati e cresciuti in laboratori asettici
e destinati, quindi, a morire presto. Tra l’altro, potrebbe anche darsi che
qualcuno degli animali sia infetto e che ciò possa comportare rischi per le
persone…
A conclusione dell’occupazione, gli attivisti sono riusciti
a portare via i primi 200 roditori e
una decina di conigli. Gli altri li preleveranno in seguito, visto che ormai
gli animali presenti in laboratorio sono inutilizzabili: gli attivisti
“animalisti” infatti, hanno aperto le gabbiette, scambiato di posto topi e
conigli messo in disordine etichette e documentazione, creando una situazione
ormai irrecuperabile.
Sicuramente siamo di fronte a una serie di REATI
(effrazione, scasso, furto…), commessi con la VIOLENZA di chi agisce in BRANCO.
Non si mette in dubbio che chi ha agito in questo modo, lo
abbia fatto in nome di precisi ideali che, in linea di principio riteniamo
condivisibili. C’è da chiedersi, a
questo punto, se quanto fatto sia o meno accettabile e se in nome degli ideali
si possa infrangere la legge e andare contro la volontà, il lavoro, le cose di
altri cittadini.
E’ indubbiamente vero che, a fronte di situazioni di
profonda ingiustizia o di intollerabile disprezzo per la dignità umana, E’
DOVERSO andare contro le leggi che permettono simili situazioni. La storia ce
lo insegna e chiamiamo EROI coloro che hanno avuto il coraggio di ribellarsi,
di andare contro leggi ingiuste e di mettere a repentaglio la propria vita.
Resta da vedere, a questo punto, se la presenza di animali
usati come cavie da laboratorio ALL’INTERNO DELL’UNIVERSITA’ STATALE di Milano
rappresenti una situazione tale da richiedere l’atto eroico che porta a
infrangere la legge e a vanificare il lavoro svolto dai ricercatori.
Proprio ieri, un gruppo di questi ricercatori ha manifestato
per protestare contro quanto avvenuto a opera degli animalisti e davanti alla Statale
si è così sfiorata la rissa, evitata anche grazie all’interposizione delle
forze dell’ordine.
“Queste persone non si
rendono conto che liberando topi e conigli usati in laboratorio non solo creano
un danno economico all’università, ma danneggiano anche lo stesso animale” ha detto uno degli studenti. Si
tratta infatti di “esemplari con un sistema
immunitario più basso, incapaci di vivere liberamente e forse anche con
malattie infettive’.
“Siamo scesi in piazza
- ha inoltre detto
Massimiliano Filippi segretario FederFauna, tra i promotori della
manifestazione - proprio perché dopo
tanti e vani tentativi di dialogo pacifico in difesa dei lavoratori, del
diritto alla salute e alla sanità pubblica ci siamo sempre visti rispondere con
prevaricazioni e prepotenza”.
Si è ripetuto quanto già visto a Montichiari: in nome della
tutela degli animali non si esita a infrangere la legge, commettere reati,
ledere il lavoro altrui. E questa volta, a Milano, è stato preso di mira il
LABORATORIO DELL?UNIVERSITA’ ed è stato
danneggiato o messo a repentaglio il lavoro di GIOVANI RICERCATORI
da parte di attivisti, molti di loro pure giovani.
Non è stata scritta una pagina di civiltà: è stato,
semplicemente, messo in atto un atto di violenza contro la ricerca e il lavoro
di ricercatori della nostra università.
Piena solidarietà ai ricercatori e ferma condanna all’operato
delle frange esagitate degli animalisti, che ci auguriamo vengano perseguiti ai
sensi di legge e che possano pagare la giusta pena per il danno arrecato e la
violenza esercitata.
Fulvio Bottarelli
p.s.: "Questi animali non
hanno scelto di essere lì e non hanno possibilità di andarsene” si legge nel comunicato degli animalisti. ANche le mucche e i maiali dei nostri allevamenti non possono andarsene. Sta a vedere che la prossima volta toccherà a loro essere "liberati"...
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